La creazione di un efficace sistema di primo soccorso in azienda è di fondamentale importanza, non solo perché influisce in maniera determinante sull’esito degli infortuni, ma anche perché contribuisce a costruire ambienti nettamente più sani e sicuri, aumentando l’assunzione di comportamenti responsabili e migliorando la percezione del rischio da parte di tutti i lavoratori.

 

Una recente statistica ha evidenziato che in Italia il 5% degli arresti cardiaci si verifica sul posto di lavoro. Cosa possiamo fare per anticipare i tempi di intervento ed aumentare le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco in sedi extraospedaliere?

Una soluzione efficace consiste nell’utilizzo corretto di un dispositivo salvavita chiamato DAE (Defibrillatore semi-automatico esterno).

Il DAE è un apparecchio portatile intelligente che analizza il ritmo cardiaco in massimo 20 secondi ed invia una scarica elettrica di alto voltaggio al cuore per riportarlo al suo normale ritmo.

Recenti statistiche dimostrano come la rianimazione cardiopolmonare aumenti fino a tre volte il tasso di sopravvivenza, ma viene praticata soltanto in un arresto cardiaco extraospedaliero su cinque. Si pensi dunque a quante migliaia di vite in più ogni anno potrebbero essere salvate con il DAE se fosse percepito come un dispositivo  indispensabile come ormai è diventato nella sfera comune la cassetta di primo soccorso un o l’estintore.

La norma vigente relativa alla Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (D.Lgs 81/08) non prevede la dotazione di defibrillatori semi automatici da parte delle aziende, a meno che non si trattino di impianti sportivi ove si effettui attività sportiva professionistica o dilettantistica.

Tuttavia, sempre più aziende decidono di dotarsi volontariamente di un defibrillatore, considerato lo strumento principale di prevenzione delle morti bianche.



 Inoltre l’INAIL, da qualche anno con la presentazione del modello OT23 (Leggi anche "Come accedere alla riduzione del premio assicurativo INAIL mediante modello OT23")  premia  le aziende che sostengono la diffusione di buone pratiche di prevenzione per la sicurezza nei luoghi di lavoro fra cui quelle, per le quali non è obbligatoria per legge l’adozione di un defibrillatore, hanno effettuato la specifica formazione per lavoratori addetti all’utilizzo del defibrillatore in proprio possesso (corso BLSD – Basic Life Support Early Defibrillation)

L’utilizzo del DAE non è prerogativa di un medico, ma è consentito anche a personale laico, purché idoneamente formato.

La formazione del lavoratore può essere attuata tramite la frequentazione ed il superamento di un corso chiamato BLSD (Basic Life Support and Defibrillation).

Il corso BLSD – Basic Life Support Early Defibrillation ha una durata di 5 ore e prevede obbligatoriamente un’istruzione teorica unita ad un’esercitazione pratica sul manichino e sull’utilizzo di un DAE simulatore, per riprodurre nella maniera più verosimile tutte le manovre di rianimazione cardiopolmonare di base e di defibrillazione.



ESEMPIO DI PROCEDURA OPERATIVA PER L'APPLICAZIONE DEL DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO ESTERNO

L’utilizzo di un defibrillatore non è particolarmente difficile in quanto molte delle procedure sono automatizzate ed è il dispositivo che guida l’operatore nelle operazioni da compiere; è il defibrillatore che indica se l’erogazione della scarica elettrica è indicata oppure no, suggerendo anche, attraverso dei messaggi vocali, le manovre successive che è opportuno compiere sulla persona colpita da arresto cardiaco. I livelli di affidabilità dei defibrillatori sono notevolmente aumentati negli ultimi anni e tali dispositivi hanno ormai raggiunto un grado di precisione tale da permetterne l’utilizzo anche a operatori non particolarmente esperti.


Dopo aver individuato l’indicazione all’impiego del defibrillatore, il soccorritore deve assicurasi che non esistano pericoli e controindicazioni al suo utilizzo e deve provvedere all’accensione dello strumento già posizionato di lato al paziente. Solo in tal caso si può dare avvio alla sequenza che inizia con la fase di analisi del ritmo cardiaco secondo un processo gestito automaticamente dallo strumento.

Sarà quindi l’apparecchio medesimo a guidare l’operatore nelle fasi successive del soccorso. Si distinguono 4 fasi corrispondenti ai principali momenti della sequenza di utilizzo del defibrillatore semiautomatico:

  • 1.PRIMA FASE: preparazione dello strumento e collegamento dello stesso al paziente;
  • 2.SECONDA FASE: analisi del ritmo;
  • 3.TERZA FASE: erogazione della scarica elettrica;
  • 4.QUARTA FASE:pausa per le manovre di verifica delle funzioni vitali ed eventuale manovra di RCP



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