01 Dic - 2020

Differenze di genere nel campo della salute e sicurezza sul lavoro



All’interno dell’attuale crisi sanitaria dovuta alla pandemia Covid19, stiamo assistendo ad un incremento significativo della violenza domestica nei confronti delle donne. Soltanto di recente la violenza contro le donne è stata riconosciuta come un problema da affrontare per contribuire a prevenire la violenza e le molestie sul luogo di lavoro. La pandemia in corso inoltre contribuisce ad aggravare altre forme di violenza contro le donne, come la violenza contro le operatrici sanitarie, migranti, lavoratrici domestiche.

L’EU-OHSAS si è unita all’invito per un’azione globale finalizzata a sostenere lo sviluppo di misure pratiche volte a combattere la violenza di genere. In una relazione dell’Agenzia finalizzata a gettar luce sulle differenze di genere negli ambienti di lavoro, si arriva alle seguenti conclusioni:

  • Le differenze di genere nelle condizioni di lavoro si ripercuotono notevolmente sulle differenze di genere nelle conseguenze per la salute legate al lavoro. La ricerca e gli interventi devono tenere conto del tipo effettivo di lavoro che fanno gli uomini e le donne e delle differenze nelle condizioni di esposizione e di lavoro.


  • Possiamo migliorare la ricerca ed il monitoraggio inserendo sistematicamente la dimensione del genere nella raccolta dei dati, tenendo conto delle ore effettive di lavoro (le donne generalmente hanno orari di lavoro più corti degli uomini) e basando la valutazione dell’esposizione sul lavoro realmente svolto. Gli indicatori dei sistemi di monitoraggio, quali le relazioni e le indagini nazionali sugli infortuni, devono comprendere tutti i rischi professionali per le donne.


  • I rischi legati al lavoro per la sicurezza e la salute delle donne sono stati sottovalutati e trascurati rispetto a quelli per gli uomini, sia nella ricerca che nella prevenzione. Questo problema deve essere affrontato nelle attività di ricerca, di sensibilizzazione e di prevenzione.


  • Si è dedicata meno attenzione e si sono stanziate meno risorse ai rischi legati al lavoro per le donne e alla loro prevenzione. Le direttive europee sulla sicurezza e la salute non riguardano i lavoratori domestici (prevalentemente donne). Le donne che lavorano non ufficialmente, ad esempio mogli o compagne di uomini in aziende agricole a conduzione familiare, spesso non sono considerate dalle leggi. È necessario svolgere, tenendo conto dell’impatto del genere, un esame delle direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro attuali e future, della definizione di norme e degli accordi di compensazione.


  • E’ necessario applicare le direttive esistenti in modo più sensibile al genere.


  • Non è possibile migliorare la sicurezza e la salute sul lavoro delle donne senza tenere conto dei problemi di discriminazione sul lavoro e nella società. Le attività d’integrazione della sicurezza e salute sul lavoro in altri settori politici, quali le iniziative di salute pubblica o di responsabilità sociale delle imprese, devono comprendere una dimensione di genere.


  • Le donne non sono sufficientemente rappresentate nei processi decisionali riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro a tutti i livelli. Le donne dovrebbero partecipare in modo più diretto e i loro pareri, le loro esperienze, le loro conoscenze e le loro competenze dovrebbero essere presi in considerazione nella formulazione e nell’attuazione delle strategie di salute e sicurezza sul lavoro.


  • Un approccio olistico della sicurezza sul lavoro, compresa l’interfaccia lavoro-vita privata ed i problemi più vasti dell’organizzazione del lavoro e dell’occupazione migliorerebbe la prevenzione dei rischi professionali per il bene tanto delle donne quanto degli uomini.


  • Le donne non formano un gruppo omogeneo e non tutte le donne svolgono lavori tradizionalmente «femminili». Lo stesso vale per gli uomini. Un approccio olistico deve tenere conto della diversità. Le azioni intese a migliorare l’equilibrio lavoro-vita privata devono tenere conto degli orari di lavoro delle donne e degli uomini e devono essere concepite in modo da piacere ad entrambi.

A causa della forte segregazione per quanto riguarda il genere nel mercato del lavoro dell’UE, le donne e gli uomini sono esposti ad ambienti di lavoro diversi ed a tipi diversi di domande e di sollecitazioni, anche se lavorano nello stesso settore e fanno lo stesso mestiere. Anche se assunti per fare svolgere lo stesso compito, uomini e donne spesso fanno lavori diversi. Vi è anche una forte segregazione verticale sul luogo di lavoro e gli uomini, in genere, occupano posti più importanti. Le donne sono più numerose nei lavori ad orario ridotto, in cui la segregazione è ancora più pronunciata. Vi sono altre differenze dovute al genere nelle condizioni di lavoro che si ripercuotono anche sulla sicurezza e salute sul lavoro. Per esempio, si trovano più donne in attività precarie e mal retribuite, il che si ripercuote sulle loro condizioni di lavoro e sui rischi cui sono esposte. Le donne inoltre tendono a conservare più a lungo lo stesso lavoro rispetto agli uomini e quindi subiscono un’esposizione più prolungata ai rischi esistenti. La consultazione e la partecipazione dei lavoratori è un fattore importante per una corretta prevenzione dei rischi, però le donne spesso lavorano in posti in cui la rappresentazione sindacale è più debole e sono meno presenti a tutti i livelli del processo decisionale.

La disuguaglianza tra i sessi all’interno e all’esterno del luogo di lavoro può influire sulla sicurezza e salute sul lavoro delle donne e vi sono importanti collegamenti tra problemi di discriminazione in generale e salute. Le donne svolgono ancora la maggior parte dei lavori domestici non retribuiti e si prendono cura dei bambini e dei parenti anche se lavorano a tempo pieno. Questo fa aumentare notevolmente il loro tempo di lavoro quotidiano ed esercita una pressione supplementare su di esse, soprattutto se vi è un’incompatibilità tra la loro organizzazione professionale e la loro vita privata.

 

Alcuni esempi di differenze di genere a livello di rischi e ripercussioni sulla salute

Secondo la relazione dell’Agenzia, gli uomini sono più esposti al rischio infortuni, al sollevamento dei carichi pesanti, al rumore e al cancro professionale (anche se in alcune industrie manifatturiere le donne hanno tassi più elevati). Le donne sono più esposte ai disturbi agli arti superiori (es. lavori alla catena di montaggio), violenza da parte del pubblico, asma e allergie (es. prodotti detergenti, prodotti sterilizzanti), malattie della pelle (es. parrucchieri), malattie infettive (es. nell’assistenza sanitaria o nelle attività a contatto con bambini) e stress. Tra i fattori di stress che riguardano particolarmente le donne figurano le molestie sessuali, la discriminazione, i lavori poco qualificati con scarso controllo, lavori con elevato peso emotivo e il doppio peso del lavoro domestico non retribuito che si aggiunge al lavoro retribuito.

 

Esempio di casi in cui le differenze di genere possono influenzare la sicurezza e la salute sul lavoro


Leggi il rapporto completo

Ti potrebbe interessare anche:

Prevenire e affrontare il rischio di violenza nei confronti dei professionisti dell'aiuto