Dal 1° gennaio 2025, l’ISTAT ha reso operativa la nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2025, che andrà a sostituire l’attuale ATECO 2007, aggiornata nel 2022. A partire dal 1° aprile 2025, il nuovo sistema è obbligatorio per tutti gli adempimenti statistici e amministrativi, inclusi quelli verso INAIL, INPS e Registro Imprese.

Questa revisione nasce da un processo inter-istituzionale che mira a rendere la classificazione più aderente all’attuale struttura economica del Paese.


Ma il livello di rischio aziendale cambia davvero?

La domanda più frequente tra RSPP, consulenti e datori di lavoro è chiara:

L’introduzione dell’ATECO 2025 modifica anche la classificazione del rischio aziendale ai fini del D.Lgs. 81/08?

La risposta, almeno per ora, è no.

È essenziale comprendere che i codici ATECO hanno uno scopo statistico e amministrativo, non valutativo. Tuttavia, nella pratica, vengono spesso utilizzati come riferimento per determinare il livello di rischio (basso, medio, alto), che a sua volta influenza contenuti, durata e obbligatorietà della formazione per lavoratori, preposti e datori di lavoro.


Il limite del sistema attuale

L’utilizzo del codice ATECO come indicatore del rischio può risultare fuorviante, in quanto non considera:

  • le attività effettivamente svolte;

  • le condizioni ambientali;

  • la presenza di agenti chimici o fisici pericolosi;

  • le caratteristiche degli impianti e delle attrezzature.

Un caso emblematico:
Un’impresa classificata nel commercio all’ingrosso (codice 46, rischio basso) che tratta prodotti chimici pericolosi può operare in realtà in un contesto ad elevata pericolosità. Tuttavia, ai fini formativi, resterebbe inquadrata come attività a basso rischio, con evidenti criticità operative e legali.


Disallineamento normativo: un problema concreto

Con l’introduzione dell’ATECO 2025, si crea una frattura tra realtà operativa e normativa:

  • ATECO 2025 è obbligatorio per comunicazioni ufficiali;

  • Ma il rischio aziendale ai fini della sicurezza resta ancora basato sull’ATECO 2007 (allegato IV, Accordo Stato-Regioni).

Questo genera incoerenze applicative, che richiedono attenzione e gestione consapevole.


Quali azioni adottare nell’attesa di un aggiornamento normativo?

In attesa di un’eventuale revisione normativa che integri ATECO 2025 nei riferimenti ufficiali alla sicurezza sul lavoro, si raccomanda:

  1. Non affidarsi esclusivamente al codice ATECO per stimare il rischio aziendale.

  2. Integrare la valutazione con un’analisi tecnica approfondita e personalizzata.

  3. Documentare eventuali scostamenti tra codice formale e attività reali.

  4. Monitorare aggiornamenti normativi, soprattutto alla luce del nuovo Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025, che al momento resta ancorato all’ATECO 2007.


Verso un nuovo modello di valutazione del rischio

L’introduzione dell’ATECO 2025 deve essere l’occasione per ripensare il sistema di classificazione del rischio, con due possibili direttrici:

  • Aggiornare gli allegati normativi del D.Lgs. 81/08 per riflettere la nuova classificazione;

  • Oppure adottare un modello più aderente alla realtà operativa, basato su criteri tecnici oggettivi e personalizzati.


Conclusioni

Il cambiamento introdotto da ATECO 2025 è formale ma significativo. Anche se non comporta modifiche immediate al livello di rischio aziendale, impone a tecnici e datori di lavoro un approccio più consapevole e tecnico alla valutazione dei rischi.

In attesa di un necessario allineamento normativo, è fondamentale non ridurre la sicurezza a una classificazione statistica, ma costruire sistemi di prevenzione basati su dati reali e contesti operativi concreti.

Per approfondimenti...

Guida alla lettura ATECO 2025 : spiega come interpretare e utilizzare correttamente la classificazione, illustrando la struttura gerarchica e le modalità di consultazione.

Note esplicative ATECO 2025 : fornisce dettagli e chiarimenti sulle singole attività economiche, aiutando a comprendere meglio il contenuto di ciascun codice.

A questo link sono disponibili le tabelle di raccordo utili per confrontare e convertire i codici tra la precedente classificazione ATECO 2007 e la nuova ATECO 2025.