08 Apr - 2022

Il lavoratore all’estero è una persona che, per conto del datore di lavoro, svolge la propria attività in un paese estero, sia all’interno che all’esterno dell’Unione Europea. In questo contesto non risulta possibile applicare una normativa univoca ma vengono applicate varie normative, sia italiane che estere, tra cui le principali:

  • 17, 28, 29 del D. Lgs 81/08 che obbligano il datore di lavoro ad effettuare la valutazione di tutti i rischi presenti relativi alla mansione e al luogo di lavoro;
  • L’interpello della Commissione degli Interpelli n. 11 del 25 ottobre 2016 che prende in considerazione i rischi geopolitici e le condizioni sanitarie del paese in cui il lavoratore effettuerà la trasferta;
  • Rischi extralavorativi evidenziati dalla sentenza di Cassazione 8486 del 8 aprile 2013.

 

La valutazione dei rischi dovrà essere specifica, idonea a valutare tutti i rischi del lavoratore all’estero e a pianificare idonee misure di prevenzione e protezione. Alcuni esempi di rischi che il datore di lavoro deve considerare e valutare:

  • Aggressione, terrorismo, guerra, disordini, sommosse …
  • Crimini
  • Malattie
  • Efficienza del servizio sanitario locale
  • Efficienza delle strutture sanitarie locali
  • Reperibilità e facilità di accesso ai medicinali
  • Incendi, terremoti, calamità naturali
  • Incidenti durante gli spostamenti interni con i mezzi di trasporto locali o durante l’arrivo nel paese straniero
  • Animali feroci, insetti velenosi;
  • Mine e ordigni inesplosi
  • Altre particolari circostanze: rischio incarceramento per mancata conoscenza delle leggi locali o aggressioni da parte dei locali.

 

Qui sotto un esempio delle principali misure di prevenzione e protezione (la lista non è esaustiva) per i primi due rischi sopra menzionati:

PERICOLO

MISURE DA ADOTTARE

Aggressione, terrorismo, guerra, disordini, sommosse

  •        Evitare assembramenti
  •    Evitare obiettivi sensibili (luoghi di culto, mercati…)
  •   Alloggi adeguati

Crimini

  •  Evitare di allontanarsi dall’alloggio se non accompagnati da personale di fiducia
  • Evitare laptop o cellulari in luogo pubblico
  •   In casi di rapina non opporre resistenza

 

Il datore di lavoro ha inoltre l’obbligo di formare e informare il lavoratore su tutti gli altri rischi specifici, come ad esempio: rischio volenze, comportamenti da attuare in caso di emergenza, consigli per i viaggiatori che si recano in quel particolare luogo, rischi sanitari, rischi ambientali e climatici, animali pericolosi. Un libretto contenente tutti i rischi sopra riportati verrà poi consegnato al lavoratore in modo che possa sempre portarlo con sé.

Il lavoratore ha l’obbligo di sottoporsi a visita medica effettuata dal medico competente che indicherà, se necessarie, idonee vaccinazioni in relazione al paese di destinazione.

Una particolare figura di riferimento per il lavoratore che si reca all’estero è, oltre al RSPP, il travel risk manager. Questa figura ha il compito di organizzare il viaggio e la permanenza in loco ed esegue una specifica valutazione contenente tutti i rischi che potrebbero insorgere durante il periodo all’estero.